Bios Line per Open Factory 2017

Anche quest’anno ho scelto di partecipare alla giornata Open Factory, andando a conoscere Bios Line, azienda padovana leader nella formulazione e distribuzione di integratori e cosmetici a base di estratti vegetali.

Conoscere e valorizzare il territorio veneto e le sue attività, progetti, aziende ed eventi, è uno degli scopi di questo blog.
Amo scoprire i dietro le quinte, vedere con i miei occhi e raccontare su questo blog, come lavorano le grandi e piccole realtà che producono i prodotti che uso abitualmente, soprattutto se veneti.
Ecco perché, come l’anno scorso, anche quest’anno ho deciso di partecipare alla giornata Open Factory, scegliendo di andare a conoscere, questa volta, Bios Line, azienda padovana leader nella ricerca, nella formulazione e nella distribuzione di integratori e di cosmetici a base di estratti vegetali.

Bios Line

Bios Line Open Factory: l'ingressoBios Line Open Factory: l'ingressoBios Line Open FactoryBios Line è nata a metà degli anni ’80 da un’idea di Paolo Tramonti, attuale amministratore unico, e si è progressivamente sviluppata perseguendo il progetto iniziale: realizzare prodotti a base di piante officinali, avvalendosi dei più moderni approcci scientifici.
La sede si trova alle porte di Padova, immersa nella campagna ed è alimentata da un impianto fotovoltaico per la produzione di energia pulita: il rapporto di Bios Line con la natura comprende anche questo.
I suoi prodotti sono distribuiti in tutta Italia e in 42 Paesi del mondo tra cui Australia, Nuova Zelanda ed Emirati Arabi.

Bios Line per Open Factory

In occasione di Open Factory, Bios Line ha proposto una presentazione e visita guidata dell’azienda.
Bios Line Open Factory: la presentazione dell'azienda Bios Line Open Factory: l'ufficio Ricerca e Sviluppo degli integratori Bios Line Open Factory: l'ufficio grafico Bios Line Open Factory: il laboratorio Bios Line Open Factory: il magazzinoA questo punto si rende necessaria una precisazione personale e che tengo molto a fare.
In seguito alla visita che ho raccontato anche attraverso le stores di Instagram, ho pubblicato una considerazione che ha suscitato molte domande e reazioni.
Questo è lo screenshot di ciò che ho scritto:
Bios Line Open Factory: screenshot Instagram StoriesParte del lavoro di un blogger è creare contenuti di qualità per chi sceglie di leggere e seguire il blog ma anche per chi decide di affidarsi alle competenze di quel professionista per farsi conoscere.
Questo è ciò che personalmente mi impegno a fare, come photoblogger, ogni volta che pubblico un post: cerco di realizzare scatti interessanti, chiari, originali e, ovviamente, belli e di produrre un testo che sia di supporto alle mie immagini che sia coinvolgente ed interessante per chi legge.
Allo stesso tempo, mi impegno a raccontare nel miglior modo per me possibile l’azienda o l’evento che mi ha ospitata.
Sarebbe un errore pensare che un blogger accetti tutti gli inviti che gli vengono proposti e che, soprattuto, sia sempre tutto bello e facile.
Questa premessa è d’obbligo prima di arrivare alle mie personali considerazioni sulla giornata di ieri di Open Factory.
Sia chiaro che non desidero fare una polemica fine a sé stessa… spero solo che, se chi di dovere leggerà mai queste righe, possa considerare anche la mia opinione.
Come potete leggere nello screenshot della storia pubblicata ieri su Instagram, la mia impressione è stata “NI”.
Sono rimasta un po’ delusa poiché non avevo capito, e come me moltissimi dei partecipanti, che non avremmo visto la produzione che in effetti non avviene nella sede di Padova di Bios Line.
E’ stato interessante ascoltare la storia dell’azienda ma avrei preferito dedicare più tempo alla visita vera e propria, magari soffermandoci di più nel laboratorio e, personalmente, nell’ufficio grafico. Allungando molto la parte di presentazione (un’ora e mezza abbondante… scusate, ma per me decisamente troppo!), è in effetti rimasta mezz’ora per la visita che si è, alla fine, ridotta ad un veloce giro per gli uffici.
Speravo di conoscere di più dell’azienda vera e propria e spero che in futuro ci sarà un’altra occasione.

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